Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/56

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sono tutti giovani arditi, vigorosi, vestiti tutti ugualmente in corto ed interamente di bianco, portano, per distinguere i due campi combattenti, un segnale di colore. E singolarmente bella l’attitudine che prende il giuocatore, quando si lancia a corpo inclinato contro il pallone per colpirlo; ricorda in allora il gladiatore del museo Borghese.

Mi fece senso però il vedere questo giuoco in vicinanza di un antico muro della città, dove non vi era nessun comodo di sorta per gli spettatori, specialmente se persone distinte; perchè non si fa tal giuoco nell’anfiteatro, il quale vi si presterebbe pure cotanto?


Verona, il 17 Settembre.

Voglio far parola in breve dei quadri che ho visti, ed aggiungere alcune osservazioni. Ho intrapreso questo viaggio meraviglioso, non già per illudermi, ma bensì per la mia istruzione, e confesso sinceramente che poco conosco dell’arte, dello stile, della maniera dei pittori. La mia attenzione, la mia contemplazione, non possono essere dirette altro, che alla parte pratica, al soggetto in generale delle opere d’arte, ed al modo col quale furono quelli trattati.

La galleria di S. Giorgio contiene buoni quadri, quasi tutti pale d’altare, non già di uguale merito, però tutte pregevoli. Se non che, poveri artisti! Quali argomenti dovevano dessi trattare, e per chi! Una pioggia della manna, della lunguezza forse di trenta piedi e dell’altezza di venti. Il miracolo della moltiplicazione dei pani. Che cosa potevano dessi fare con tali argomenti? uomini affamati, i quali piombano sopra piccoli mucchi di grano; una turba sterminata, alla quale si porgono i pani. Gli artisti dovevano porre il loro ingegno alla tortura per rappresenture tali argomenti compassionevoli. Eppure il loro genio, spronato dalla necessità, riuscì a produrre opere pregevoli. Un artista il quale dovette rappresentare