Pagina:Goethe - Ricordi di viaggio in Italia nel 1786-87.djvu/68

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cenza; togliendo quindi da queste premesse a dimostrare la superiorità dell’imitazione sull’imaginazione, seppe svolgere l’argomento con tanta festività, da provocare un ilarità generale e costante. In complesso poi, incontrarono maggiore approvazione coloro i quali parlarono in favore dell’imaginazione, esprimendo pensieri ed idee più facilmente accessibili alla generalità degli uomini. Ed una volta il pubblico applaudì nel modo il più clamoroso un sofisma del tutto volgare, mentre lasciò passare inosservate, senza comprenderle, cose ottime, dette in favore dell’imaginazione. In fin del conto rimasi soddisfatto di avere assistito a quella seduta, e sovra tutto mi fece piacere sommo, lo scorgere venerato ed onorato, tuttora dopo tanti anni, il nome del Palladio, nella sua città natia.


Il 22 Settembre.

Arrivai stamane ancora per tempo a Tiene, il quale giace verso i monti, in direzione di settentrione, dove si stà restaurando un nuovo edificio secondo il disegno antico, del quale rimanevano poche traccie. Per tal guisa dura in queste contrade il culto del passato, e si ha senno bastante per innalzare un edificio nuovo, secondo un disegno antico. Il castello giace in bella posizione in una vasta pianura, e vi sorgono a tergo i monti, senza colline di sorta, nello spazio intermedio. Partendo dal castello in linea retta la strada è fiancheggiata da due canali di acqua corrente, che forniscono l’irrigazione ai campi che si stendono a destra ed a sinistra, coltivati a riso.

Non ho viste finora che due città italiane, e non ho parlato ancora con molte persone; però ritengo di conoscere già abbastanza gl’Italiani. Sono uomini cortesi, i quali ritengono essere il primo popolo del mondo, e che sanno menar vanto e trarre partito di certi pregi, che per dir vero, non si possono loro negare. In complesso poi gl’Italiani mi paiono una buona nazione; basta porre mente ai ragazzi ed alle persone del popolo, colle quali