Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/251

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TARAS BUL'BA

suo parere nel consiglio di guerra soltanto sterminio.

Non è il caso di descrivere tutte le battaglie in cui i cosacchi diedero prova del loro valore, né tutto il graduale sviluppo della loro spedizione; tutto ciò è riferito nelle pagine degli annali. È noto quale sia in terra russa una guerra intrapresa per la fede; non c’è forza piú forte della fede. Indomita e formidabile, essa rassomiglia a una roccia naturale in mezzo a un mare burrascoso e perennemente mutevole. Dal centro stesso del fondo marino essa solleva fino alle nubi le sue pareti infrangibili, tutta formata da una pietra unica, intera e compatta. Visibile da ogni lato, essa guarda negli occhi le onde che le passano accanto nella loro fuga perenne. E guai a quella nave che è spinta verso di lei! Volano in frantumi i suoi deboli attrezzi, affonda e va in polvere ogni cosa, e il doloroso grido dei naufraghi fa echeggiare l’aria percossa.

Nelle pagine degli annali è riferito minutamente come fuggirono i presidî polacchi dalle città liberate; come furono impiccati gli appaltatori ebrei senza coscienza; come fu debole l’atamano regio Nicola Potozkij col suo numeroso esercito contro quella forza invincibile; come, battuto, inseguito, egli fece sommergere in un piccolo fiume la parte migliore del suo eser-


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