Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/252

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GOGOL

cito; come lo assediarono nella piccola piazzaforte di Polonno minacciosi reggimenti cosacchi, e come, ridotto all’estremo, egli promise con giuramento piena soddisfazione in tutto da parte del re e dei regi ministri e restituzione di tutti gli antichi diritti e privilegi. Ma i cosacchi non erano tali da contentarsi di ciò: sapevano già quanto valesse un giuramento polacco. E Potozkij non si sarebbe piú pavoneggiato sul suo cavallo selvaggio da seimila ducati, attirando gli sguardi delle illustri dame e l’invidia della nobiltà, né avrebbe piú fatto rumore nelle adunanze della Dieta, offrendo sontuosi pranzi ai senatori, se non lo avesse salvato il clero russo che si trovava in quella piccola città. Quando uscirono incontro agli assedianti tutti i preti con gli sfolgoranti paramenti ricamati in oro, portando le immagini sacre e le croci, e avanti a tutti l’arciprete in persona con la mitra pastorale, portando in mano la Croce, tutti i cosacchi chinarono il capo e si tolsero i berretti. In quel momento i cosacchi non avrebbero rispettato nessuno, fosse stato pure il re; ma dinanzi alla loro chiesa cristiana non osarono, e resero onore ai loro sacerdoti. Consentí l’atamano insieme coi colonnelli di lasciare libero Potozkij, dopo aver ricevuto da lui il solenne giuramento che tutte le chiese cristiane avreb-


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