Vai al contenuto

Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/282

Da Wikisource.

GOGOL


Dopo il pranzo Attanasio Ivanovic andava a riposare un’oretta, e dopo ciò Pulcheria Ivanovna portava un cocomero tagliato a fette e diceva:

— Ecco, Attanasio Ivanovic, provate un po’ che buon cocomero.

— Non credete, Pulcheria Ivanovna che sia rosso nel mezzo? — diceva Attanasio Ivanovic, prendendone un pezzo ben tagliato. — Può capitare che sia rosso, e allora non è buono.

Ma il cocomero finiva immediatamente. Dopo ciò, Attanasio Ivanovic mangiava ancora alcune pere, e poi si avviava a passeggiare nel giardino insieme con Pulcheria Ivanovna. Tornati a casa, Pulcheria Ivanovna si dirigeva alle sue faccende, e lui si sedeva sotto una tettoia rivolta verso il cortile, e stava a guardare come la dispensa incessantemente metteva in mostra e nascondeva il suo interno, e le ragazze, urtandosi l’una con l’altra, ora portavano dentro, ora portavano fuori una massa d’intrugli d’ogni sorta, in cassette di legno, setacci, pacchi e altri recipienti da frutta. Passato qualche tempo, egli mandava a chiamare Pulcheria Ivanovna o si dirigeva egli stesso da lei e diceva:

— Che avete per me da mangiare, Pulcheria Ivanovna?

— Che ho? — diceva Pulcheria Ivanovna.


280