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Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/285

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PICCOLO MONDO ANTICO

— diceva Pulcheria Ivanovna facendosi il segno della croce.

— Sia pure, ma poniamo il caso che la nostra casa bruciasse, dove andremmo allora?

— Dio sa quello che dite, Attanasio Ivanovic! Come può essere che la casa debba bruciare? Dio non lo permetterà.

— Sia; ma se bruciasse?

— Oh via! allora noi passeremmo nella cucina. Voi occupereste quella camera che ora occupa la massaia.

— E se bruciasse anche la cucina?

— E dàlli! Dio ci guardi da un tale castigo, che ad un tratto dovesse bruciare la casa e la cucina! Oh via! allora andremmo nella dispensa fino a che si costruisse una nuova casa.

— E se si bruciasse anche la dispensa?

— Dio sa che cosa dite! Non voglio neppure starvi a sentire! È peccato parlare cosí, e Dio punisce tali discorsi.

Ma Attanasio Ivanovic, contento di avere celiato alle spalle di Pulcheria Ivanovna, sorrideva, seduto sulla sua seggiola.

Ma piú interessanti che mai apparivano per me i due vecchietti nel tempo in cui avevano in casa degli ospiti. Allora, tutto nella loro casa prendeva un altro aspetto. Quella brava gente, si può dire, viveva per gli ospiti. Tutto quello


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