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Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/309

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PICCOLO MONDO ANTICO

— Ecco tutto quello che disse prima della sua fine.

La sua volontà fu rispettata, ed egli fu sepolto dietro la chiesa presso la tomba di Pulcheria Ivanovna. C’erano meno ospiti ai funerali, ma del popolo semplice e dei poveri c’era la stessa moltitudine. La casetta padronale rimase interamente deserta. L’intraprendente fattore insieme col capoccia trasportarono nelle loro capanne tutti gli oggetti antichi che ancora vi rimanevano e le masserizie che la massaia non riuscí a sottrarre. Presto arrivò — non si sa di dove — un certo lontano parente, erede della proprietà, uno che prima aveva servito nell’esercito col grado di tenente, non so piú in quale reggimento, ed era un formidabile riformatore. Notò subito un’immensa devastazione e abbandono del patrimonio; stabilí di sradicare a ogni costo quel malanno, regolare ogni cosa e portare ordine in tutto. Acquistò in blocco sei magnifiche falci inglesi, attaccò ad ogni capanna un numero speciale, e infine regolò le faccende tanto bene, che in capo a sei mesi la proprietà era sotto tutela. La saggia tutela (composta di un assessore e di un certo capitano in seconda, dall’uniforme sbiadita), in breve tempo sterminò tutti i polli e tutte le uova. Le capanne, quasi tutte ormai giacenti a terra,


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