Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/384

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GOGOL

dulgenza. E quello stesso sfrontato arbitrio mediante la scrofa nera, sebbene fosse tenuto segreto, è già da persone estranee portato al mio orecchio. Perciocché quella concessione e indulgenza, in quanto malignamente pensata, è soggetta senza indugio a giudizio; perché quella scrofa è una bestia stupida, e perciò particolarmente adatta alla sottrazione del documento. Laonde manifestamente apparisce che la piú volte ricordata scrofa non altrimenti agí se non in quanto fu aizzata a ciò dallo stesso avversario, sedicente gentiluomo, Ivan figlio di Ivan Pererepenko, già segnalatosi in ruberie, attentati alla vita e sacrilegi. Ma il predetto tribunale di Mirgorod con la sua speciale parzialità, mostrò un suo segreto particolare accordo; senza una qualche intesa, la detta scrofa in nessun modo poteva essere lasciata entrare a portar via il foglio, giacché il tribunale circondariale di Mirgorod è ben provvisto di personale subalterno: per questo basta semplicemente nominare il solo soldato sempre presente nella anticamera, il quale soldato, quantunque sia guercio da un occhio e abbia un braccio alquanto rovinato, pur tuttavia per rincorrere una scrofa e percuoterla con un randello, ha sempre un’adeguata capacità. Dalla qual cosa sicuramente risulta l’indulgenza del detto tribunale e indiscuti-


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