Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/383

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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

ta che vende i brigidini, quelli che a te piacciono tanto! — E seguitò a sbraitare senza tregua! Poi trovò non so dove un uomo di mezza età, bruno, con la faccia tutta chiazzata, con un soprabito turchino scuro rattoppato nei gomiti, un perfetto calamaio da cancelleria! Si lustrava le scarpe col catrame, portava tre penne dietro l’orecchio, e sospesa a un bottone mediante una cordicella, un’ampollina di vetro che gli faceva da calamaio; mangiava nove pasticcini in una volta e si nascondeva in tasca il decimo; e in un foglio bollato scarabocchiava tante di quelle calunnie, che nessun lettore riusciva a leggerle tutte d’un fiato, senza interrompere la lettura con un colpo di tosse e uno starnuto. Questo piccolo fac-simile d’uomo frugò, s’affaccendò, scrisse e infine ammanní una carta di questa fatta:


«Al tribunale circondariale di Mirgorod, da parte del gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun:

«Facendo seguito alla mia supplica, che presentata da me, gentiluomo Ivan figlio di Niceforo Dovgoc’chun, si trovò coinvolta unitamente al gentiluomo Ivan figlio di Ivan Pererepenko, nell’incidente per cui lo stesso tribunale circondariale di Mirgorod manifestò la sua in-


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