Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/391

Da Wikisource.

UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA

sta parola: se una delle persone notabili di Mirgorod gli dava un fazzoletto da collo o un paio di calzoni, egli ringraziava; ma se qualcuno gli dava dei leggieri buffetti sul naso, egli ringraziava egualmente. Se gli si domandava: «Perché, Antonio Prokofjevic, avete un soprabito color cannella, mentre le maniche sono turchine?», in tal caso egli normalmente rispondeva ogni volta: «Ma voi non avete niente di simile! Aspettate: sbiadirà, diverrà tutto eguale». E puntualmente, il panno turchino, per effetto del sole, cominciava a trasformarsi in color cannella, e ora si adattava in tutto al colore del soprabito. Ma ecco quello che è strano, che Antonio Prokofjevic ha l’abitudine di portare un abito di lana nell’estate, e un abito di tela nell’inverno. Antonio Prokofjevic non ha una casa del suo. Ne aveva una volta una all’estremità della città; ma egli la vendette, e col denaro incassato si comprò una troika di cavalli bai e un piccolo calesse, col quale andava a visitare i signori di campagna. Ma siccome coi cavalli c’erano molti pensieri e inoltre occorrevano denari per la biada, Antonio Prokofjevic li cambiò con un violino e una ragazza di servizio, ricevendo per giunta un biglietto da venticinque rubli. Poi Antonio Prokofjevic vendé il violino e diede la ragazza in


389