Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/404

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GOGOL

rati? Non si tratta d’inezie? Non ve ne fate scrupolo davanti alla gente e davanti a Dio?

— Io non so — disse Ivan Nikiforovic, sbuffando dalla stanchezza (era evidente ch’egli era stato sempre tutt’altro che alieno dal rifare la pace) — non so che cosa di male ho fatto a Ivan Ivanovic; perché egli mi stroncò la stalletta e macchinò di rovinarmi?

— Non ho colpa di nessun cattivo pensiero — disse Ivan Ivanovic senza volgere lo sguardo su Ivan Nikiforovic. — Giuro davanti a Dio e davanti a voi, rispettabili signori, io non ho fatto niente al mio nemico. Perché egli mi diffama e porta danno al mio grado e alla mia reputazione?

— Qual danno vi ho portato, Ivan Ivanovic? — disse Ivan Nikiforovic. Bastava ancora un minuto di schiarimento, e la vecchia inimicizia si sarebbe spenta. Già Ivan Nikiforovic frugava in tasca per tirar fuori il cornetto del tabacco e dire: «Favorite».

— Forse non è un danno — rispose Ivan Ivanovic senza alzare gli occhi — quando voi, egregio signore, offendeste il mio grado e la mia famiglia con una tale parola, che non è decenza ripetere qui?

— Permettete che io vi dica amichevolmente, Ivan Ivanovic! — a tali parole Ivan Niki-


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