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Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/67

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TARAS BUL'BA

dici: «non occorre che i Saporogini si muovano».

— Appunto, ora non conviene codesto.

— Sicché, a quanto pare, conviene che si consumi inutilmente la forza dei cosacchi; conviene che un uomo finisca come un cane, senza compiere una bella impresa; che né la patria né tutta la cristianità ricavino da lui alcun vantaggio? Dunque a che scopo viviamo? per che diavolo mai siamo al mondo? Dimmelo tu. Tu sei un uomo assennato, non per niente ti elessero Koscevoj: spiegami, che ci stiamo a fare al mondo?

Il Koscevoj non diede risposta a questo quesito. Era un cosacco caparbio. Stette un po’ silenzioso, poi disse:

— Ma la guerra a ogni modo non ci ha da essere.

— Sicché, niente guerra? — domandò ancora una volta Taras.

— No.

— Sicché non ci si deve neppur pensare?

— A codesto non occorre neppur pensare.

«Lascia fare a me, dannato incettatore» disse Bul’ ba fra sé «tu saprai qualcosa dei fatti miei!» e immediatamente decise di vendicarsi del Koscevoj.

Passò parola a questi e a quelli, diede da


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