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Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/88

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GOGOL


— Via! Cacciati sotto la teljega, stenditi lí e non ti muovere; e voi, camerati, non vi lasciate scappare il giudeo.

Detto questo si diresse alla piazza, giacché lí s’era già da un pezzo raccolta tutta la moltitudine. Tutti avevano abbandonato in un attimo la riva e l’allestimento dei canotti, visto che si prevedeva ormai un viaggio per terra invece di una traversata per mare, e in cambio dei vascelli e dei gabbiani cosacchi, occorrevano teljeghe e cavalli. Adesso tutti erano invogliati di questa spedizione, tanto i vecchi quanto i giovani; tutti, seguendo il parere degli anziani, dei capi delle kurjenje, del Koscevoj, con la volontà di tutto l’esercito cosacco, stabilirono di marciare direttamente contro la Polonia, per vendicare le offese e gl’insulti recati alla religione e alla reputazione dei cosacchi, raccogliere bottino dalle città, incendiare i villaggi e le messi, spandere largamente per la steppa la fama della propria bravura. Tutti ormai si mettevano in ordine e si armavano. Il Koscevoj era cresciuto di un buon palmo 1. Non era piú il timido esecutore delle capricciose voglie di una folla irrequieta; era, invece, il comandante assoluto, era il padrone, che sapeva soltanto dare degli


  1. Un’arscina (= m. 0,712).

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