Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/162

Da Wikisource.
114

o che ricompariscono sopra di uno in cui stati sieno altre volte, sogliono fare un complimento all’Udienza, ed è la prima Donna, ch’è incaricata ordinariamente di quest’ufficio. Siccome erano due le prime Donne di quella Truppa, e faceano il complimento a vicenda, toccava alla Romana a farlo a’ signori Udinesi. Ella mi pregò di comporlo, ed io lo feci assai volentieri, per la stima e il dovere che mi obbligava verso quella Città rispettabile. Si accorsero da chi venia il complimento, e me ne sepper buon grado.

Quest’occasione mi fe’ pensare, che tornando la Compagnia in Venezia, richiedevasi un complimento. Io desiderava di farlo; ma la Bastona, che aveva il suo recitato trent’anni di seguito in tutti i Paesi dov’erasi presentata, non si curava d’impararne un nuovo. Mi venne in mente di fare una novità. Dissi all’Imer, che avendo de’ Personaggi nuovi da produrre a Venezia, sarebbe ben fatto di presentarli al Pubblico con una introduzione novella, e far che tutti contribuissero al complimento, distinguendo sul fine la prima Donna. Piacque all’Imer l’idea, e più gli piacque l’esecuzione. Composi una specie di divertimento per la prima sera, diviso in tre parti, che riempivano lo spazio di tre Atti soliti di una Commedia. La prima parte era un’Accademia di belle lettere, nella quale recitava ciascun Personaggio un Componimento in lode di Venezia o dell’uditorio, e le Maschere lo facevano ne’ loro linguaggi, e l’Arlecchino principalmente nel suo carattere. La seconda parte era una breve, allegra Commedia in un Atto solo, in cui le Maschere e i nuovi Personaggi brillavano principalmente; e la terza un’Operetta in musica in sei Personaggi, intitolata la Fondazion di Venezia, in cui cantavano l’Imer, l’Agnese, la Passalacqua, il Gandini Brighella, il Campagnani Arlecchino, ed il mio Casali cantovvi anch’egli, e si fece onore. Cercai nella Parte accademica, che i Personaggi novelli si mettessero in grazia dell’uditorio, domandando protezione e compatimento, e distinto aveva sopra degli altri la brava e meritevole Ferramonti; ma, oimè! la povera donna era gravida, era entrata nel nono mese, l’assalirono i dolori del parto, non potè liberarsi per le vie ordinarie, soffrì l'operazion cesariana, e due giorni dopo morì. Venne a darmi


la