Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/416

Da Wikisource.
362 ATTO PRIMO


che mia muggier e mio fio sarà patroni de tutto, e mi farò la figura de un povero desgrazià.

Dottore. Anche a questo ho pensato per il vostro decoro e per mantenere in casa la vostra autorità. Rispetto al figlio conviene emanciparlo, farlo sui iuris, e poi farvi instituire da lui Procuratore generale irrevocabile de’ suoi interessi. Fatto questo, si pianterà il negozio in suo nome, si cambierà la ragione di Pantalone de’ Bisognosi in quella di Leandro de’ Bisognosi: così i creditori vostri non avranno azione veruna contro il nuovo negozio, e voi con titolo di Procurator generale seguiterete a maneggiare, a dirigere e sarete sempre padrone. Così parimenti rispetto alla moglie. Il marito è legittimo amministratore dei beni della consorte; faremo avvalorare il titolo per un di più con una procura della medesima, e anche di quella porzione d’effetti sarete voi il direttore.

Pantalone. L’idea xe bona, e la me comoda infinitamente. Tutto sta che mia muggier e mio fio i se contenta, e che i se voggia fidar de mi.

Dottore. Lasciate fare a me a persuaderli; basta che promettiate e manteniate il patto di batter sodo, e di regolarvi con carità e con prudenza.

Pantalone. Stè pur seguro che farò le cosse da omo: me basta de poder camminar.

Dottore. Ho già ordinato il salvocondotto, e l’avrete prima del pranzo.

Pantalone. No vedo l’ora de andar fora de casa, de farme veder, de spazzizar un pochetto. Poderoggio andarghe liberamente?

Dottore. Senza alcuna difficoltà.

Pantalone. Me dirali: vardè là quel falio?

Dottore. Oibò; una maraviglia, si suol dire per proverbio, dura tre giorni. Dopo qualche piccolo discorsetto, tutti si scorderanno e vi considereranno per un nuovo mercante in piazza, e accaderà di voi quello che è accaduto di tanti altri, che hanno fatto lo stesso non una volta sola, ma due e tre volte ancora.

Pantalone. Cossa faroggio, se vedo i mi creditori?