Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/521

Da Wikisource.

LA DONNA DI GARBO 465


Beatrice. Venga pure signor suocero, è padrone: (non vi movete). (a Lelio)

Dottore. Oh, che bella conversazione! In che si diverte la mia dottissima signora nuora? Quel libro è il Galateo, o il Cicisbeo sconsolato1? (con ironia)

Beatrice. Nè l’uno, ne l’altro: guardate il frontespizio. La Filosofia per le donne.

Dottore. Capperi! Ella mi edifica. (con ironia)

Rosaura. Signore, quando vi è Rosaura, non si tratta che di cose serie.

Dottore. Ma che cosa fa qui Diana?

Rosaura. L’ho condotta io a divertirsi un poco, per distorla dalla sua intensa malinconia. Sente volentieri la lettura di cose buone.

Dottore. Ma come c’entra quel signore in questa bella lettura?

Rosaura. Egli serve d’interprete in alcuni passi difficili, che non sono appieno spiegati2.

Dottore. Ma io non sono a proposito per questa interpretazione?

Rosaura. È vero: ma questo signore si è trovato a caso. È un amico del signor Ottavio, ed è il più buon signore del mondo. Parla con una modestia esemplare. Sapete s’io son delicata, e pure non ho riguardo ch’egli pratichi in questa casa.

Dottore. Quando lo dice Rosaura, non ho che replicare.

Rosaura. Vi potete di me fidare. Andate là, ditegli qualche cosa.

Dottore. Signore, io le sono buon servitore.

Lelio. Trattenete3 un termine alla essenza mia eterogeneo. Voi siete mio ossequiato e venerato padrone.

Dottore. Parla molto elegante. (a Rosaura)

Rosaura. È un’arca di scienze.

Dottore. Rosaura, vorrei che mi faceste un piacere.

Rosaura. Comandate.

Dottore. Vorrei che m’andaste a fare una limonata; ho una sete grandissima.

Rosaura. Vi servo subito, e ve la porrò nel ghiaccio. Vogliono

  1. Commedia ben nota di G. B. Fagiuoli.
  2. Bettin.: dalla pratica dimostrazione spiegati.
  3. Bettin. e Paper.: fra le vostre erudite fauci un termine.