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IL CAVALIERE E LA DAMA 251

Eleonora. (Ora non è tempo).

Flaminio. (Se me la scordo, non la dico più).

Eleonora. (Via, fate presto). Compatite. (alla conversazione; e don Flaminio le parla all’orecchio)

Virginia. (Sono attaccati davvero). (a donna Claudia)

Claudia. (Sa il cielo quanti ne ha di questi cicisbei).

Filiberto. (Donna Virginia, quel vostro don Flaminio mi pare un pazzo. Nelle conversazioni non si parla segretamente). (piano a donna Virginia)

Virginia. (Lasciatelo fare; è innamorato).

Eleonora. (Basta così, non voglio sentir altro). (a don Flaminio)

Flaminio. Con più comodo diremo il resto.

Eleonora. Vostro marito è un cavaliere bizzarro. (a donna Claudia)

Claudia. Se saprete fare, vi darà piacere. (a donna Eleonora)

Eleonora. Ha delle commissioni di mio marito, e me le fa penare a poco per volta.

Claudia. Poverina! consolatela una volta.

Eleonora. Ha detto nulla a voi d’aver parlato a Benevento con don Roberto?

Claudia. A Benevento?

Flaminio. Sì, non sono io arrivato questa mattina da Benevento per le poste? Ho portate delle commissioni di don Roberto.

Claudia. (Che ti venga la rabbia, sentite che cosa si va sognando!) (a donna Virginia)

Virginia. (Ma che dite di lei, come trova bene i pretesti?) (a Claudia)

Alonso. (Don Flaminio vuole ingannare donna Eleonora, ma io scoprirò ogni cosa). (Colombina porta il caffè e lo distribuisce a tutti)

Virginia. (Donna Claudia, rinfreschi, rinfreschi).

Claudia. (Eh, le costano poco).

Virginia. (Viva don Rodrigo).

Claudia. (Poverino! egli spende, e gli altri godono).

Eleonora. Compatite, sarà poco buono.

Virginia. Anzi è perfetto.

Claudia. Non ho bevuto il meglio. (È acqua tinta). (a Virginia)