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LE FEMMINE PUNTIGLIOSE 183

Eleonora. Ehi! Come è andata?

Lelio. Non ho avuto tempo.

Clarice. Per altro...

Lelio. Figuratevi.

Eleonora. Regali le ne avete fatti?

Lelio. Più d’uno.

Clarice. Se lo sa la contessa Beatrice, povero voi.

Eleonora. Che dice Beatrice di noi?

Lelio. È nelle furie al maggior segno1.

Eleonora. Merita peggio.

Lelio. Anzi voleva venire a trovarvi qui.

Clarice. Doveva venire, che ci avrebbe sentito.

Eleonora. Farla sedere nel primo luogo!

Clarice. Farla ballare il primo minuè!

Ottavio. M’aspetto che di questa gran cosa ne parliate ancora da qui a dieci mesi.

Eleonora. Quanto vogliamo noi.

Clarice. Che caro signor correttore!

Ottavio. Non parlo più.

SCENA XI.

La contessa Beatrice e detti.

Beatrice. Brave, brave, avete fatto una bella cosa.

Eleonora. Voi l’avete fatta più bella.

Clarice. Abbiamo sofferto anche troppo.

Ottavio. (Ora viene la bella scena). (da sè)

Eleonora. Andarla a mettere al primo posto.

Beatrice. Ecco lì il signor protettore, l’ha messa lui2. (verso Lelio)

Eleonora. Bravo.

Clarice. Bravissimo.

Lelio. Io non ho fatto questa cosa. Non ero io il padrone di casa.

Beatrice. Se sapeste tutto; è innamorato morto di colei3.

  1. Bett.: È in tutte le furie.
  2. Pasq. e Zatta: l’ha messa.
  3. Bett.: di quella cara Livornese.