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IL BUGIARDO 343


se vi pare che abbia bisogno di sangue, pungetele la vena. So che siete bravissimo in queste operazioni. Io intanto vado a prendere lo spirito di melissa. (parte

Colombina. Per amor del cielo, non abbandonate la povera mia padrona1.

Florindo. Ecco l’effetto de’ rimproveri ingiusti di suo padre. La soccorrerò, se potrò. (parte

SCENA III.

Camera di Rosaura con sedie.

Rosaura svenuta sopra una sedia; poi Colombina2, poi Florindo, e poi il Dottore.

Colombina. Ecco qui, poverina! non è ancor rinvenuta, e sua sorella non la soccorre, non ci pensa; vorrebbe che ella morisse. Queste due sorelle non si amano, non si possono vedere.

Florindo3. Dove sono? Io non ci vedo.

Colombina4. Come non ci vedete, se siamo in una camera così chiara? Guardate la povera signora Rosaura svenuta.

Florindo. Oimè! non posso più. Colombina, andate a prendere quel che bisogna per cavarle sangue.

Colombina. Vado subito. Per l’amor del cielo, non l’abbandonate. (parte, e poi ritorna

Florindo. Son solo, nessuno mi vede, posso toccar quella bella mano. Sì, cara, ti tasterò il polso. Quanto è bella, benchè svenuta! (le tocca il polso) Ahimè, eh io muoio. (cade svenuto in terra, o sopra una sedia vicina

Colombina5. Oh bella! Il medico fa compagnia all’ammalata. (portando il cerino e qualche altra cosa per il sangue

Dottore6. Son qui, son qui; non è ancor rinvenuta?

  1. Bett., Pap. ecc. aggiungono: Signor Florindo, venite Voi, che potrete giovarle più di suo padre.
  2. Bett.: Colombina che l’assiste.
  3. Qui comincia nell’ed. Bett. la sc. IV: Florindo condotto per mano da Colombina.
  4. Così parla nelle edd. Bett., Pap. ecc.: E sì sarà mezzogiorno. Guardate la povera signora Rosaura in accidente.
  5. Sc. V. nell’ed. Bett.: Colombina con pezze.
  6. Comincia la sc. VI nell’ed. Bett. Il dialogo bolognese del Dottore, vedi in Appendice.