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IL BUGIARDO | 345 |
SCENA IV1
Rosaura e il Dottore2.
Rosaura. Gran dolore mi avete fatto provare!
Dottore. Orsù via, medicheremo il dolore sofferto con una nuova allegrezza. Sappi, Rosaura, che io ti ho fatta la sposa.
Rosaura. A chi mai mi avete voi destinata?
Dottore. Al figlio del signor Pantalone.
Rosaura. Deh, se mi amate, dispensatemi per ora da queste nozze.
Dottore. Dimmi il perchè, e può essere che ti contenti.
Rosaura. Una figlia obbediente e rispettosa non deve celar cos’alcuna al suo genitore. Sappiate, signore, che un cavaliere forestiere, di gran sangue e di grandi fortune, mi desidera per consorte.
Dottore. Dunque è vero che vi è il forestiere, e sarà vero della serenata e della cena.
Rosaura. È vero che un forestiere mi ama, e che mi ha fatta una serenata, ma mi ha parlato una sol volta sotto del terrazzino, e mi fulmini il cielo s’egli ha posto piede mai in questa casa.
Dottore. È un signor grande, e ti vuole per moglie?
Rosaura. Così almeno mi fa sperare.
Dottore. Guarda bene che egli non sia qualche impostore.
Rosaura. Oggi si darà a conoscere a voi. Voi aprirete gli occhi per me.
Dottore. Senti, figlia mia: quando il cielo ti avesse destinata questa fortuna, non sarei sì pazzo a levartela. Con Pantalone ho qualche impegno, ma solamente di parole; non mancheranno pretesti per liberarmene.
Rosaura. Basta dire ch’io non lo voglio.
Dottore. Veramente non basterebbe, perchè son io quello che comanda: ma troveremo una miglior ragione. Dimmi, come si chiama questo cavaliere?
Rosaura. Il marchese Asdrubale di Castel d’Oro.
Dottore. Capperi! figlia mia, un marchese?3