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78 ATTO TERZO

Bonfil. Per qual ragione?

Jevre. Perchè si è liberata dalle persecuzioni del Cavaliere.

Bonfil. Ah cavaliere indegno! Morirà, giuro al cielo, sì, morirà.

Isacco. Signore.

Bonfil. Che vuoi?

Isacco. Il cavaliere Ernold vorrebbe riverirvi.

Bonfil. (Corre furioso a prendere la spada, e denudandola, corre verso la porta. Jevre ed Isacco intimoriti fuggono, e Milord va per uscire di camera).

SCENA II.

Milord Artur e detto.

Artur. Dove, Milord, colla spada alla mano?

Bonfil. A trafiggere un temerario.

Artur. E chi è questi?

Bonfil. Il cavaliere Ernold.

Artur. Che cosa vi ha egli fatto?

Bonfil. Lo saprete, quando l’avrò ucciso.

Artur1. Riflettete qual delitto sia in Londra il metter mano alla spada.

Bonfil. Non mi trattenete.

Artur. In vostra casa ucciderete un nemico?

Bonfil. Egli alla mia casa ha perduto il rispetto.

Artur. Voi non potete giudicar dell’offesa.

Bonfil. Perchè?

Artur. Perchè vi accieca lo sdegno.

Bonfil. Eh, lasciatemi castigar quell’audace.

Artur. Non lo permetterò certamente.

Bonfil. Come! Voi in difesa del mio nemico?

Artur. Difendo il vostro decoro.

Bonfil. Giuro al cielo, colui ha da morire per le mie mani.

Artur. Ma poss’io sapere che cosa vi ha fatto?

  1. Nelle edd. Bett. e Pap. segue solo: fermatevi.