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manzesco poco a me famigliare, e che mi può essere criticato, e il nome che porta in fronte dell’E. V., può renderla rispettata e gradita. Qualunque siami una tal Commedia riuscita, costami più fatica di tante altre, e almen per questo ho preso io ad amarla, e ingegnato mi sono di procacciarle una magnanima protettrice; spero che la benignità di V. E. non riguarderà la viltà dell’offerta, ma l’animo ossequioso dell’offerente, concedendomi ch’io possa in faccia del mondo tutto gloriarmi di essere quale mi onoro di rassegnarmi.

Di V. E.


Umiliss. Devotiss. ed Obbligatiss. Serv.
Carlo Goldoni

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