Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1909, VI.djvu/322

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che vi può rendere contenta, poichè oltre il titolo della parentela, ho una particolare tenerezza per voi.


Un parente che gh’ha della tenerezza per ela! Delle volte anca i parenti... Basta, tiremo de longo.


 Non posso perciò dissimulare aver io inteso con qualche sorpresa, che voi distinguete un giovine forastiere, a segno che, ingelositi di lui tutti quelli che aspirano alle vostre nozze, si teme che lo vogliate altrui preferire nel possesso della vostra mano.


Se teme che la me voggia preferir? I so pretensori gh’ha zelosia de mi? Bisogna che sta donna abbia dà motivo de pensar cussì; bisogna che l’abbia fatto qualche dichiarazion, e che con mi no la gh’abbia coraggio de dir quel che fursi la dirà a qualcun altro. Si ben, la me fa arbitro del so cuor, la me fa responder alle lettere a modo mio, donca semo a cavallo. D. Livia me ama, D. Livia xe squasi mia... Ma adasio. No andemo tanto in furia. Sentimo el resto della lettera.


 Niuno si puoi opporre al piacer vostro, ma arricordatevi che perdereste la pingue eredità che godete, se vi sposaste ad un uomo che fosse ignobile.


In materia de nascita, ghe farò veder che posso aspirar alle nozze de una donna che fusse anca nobile. No gh’ho bezzi, ma son un omo civil, e quel che più importa, son un omo onorato.


 Questo di cui sento parlare e un incognito, che non sa dar conto di sè. Molti lo credono un impostore. Vi è chi dice, che egli possa essere con altra donna impegnato; onde pensateci, e s’egli non si dà bene a conoscere, allontanatelo dalla vostra casa, e discacciatelo dal vostro cuore.

Ho inteso tutto. A sta lettera la vol che mi responda, e la vol che responda a modo mio. Sì, risponderò, e dalla mia risposta capirà chi m’ha dà sta lettera, che Guglielmo xe un omo che no sa alzar l’inzegno per farse ricco, ma no xe gnanca minchion per lassarse scampar dalle man le chiome della fortuna. (via)