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IL CONTRATTEMPO 399

Lelio. Mi meraviglio che la signora Beatrice Lo soffra.

Corallina. Gliene fa tante, che dovrebbe alfine stufarsene.

Lelio. E il mondo dice che lo voglia sposare.

Corallina. Ma!

Lelio. Che dite voi? Credete che ciò possa succedere?

Corallina. S’ella non averà giudizio, succederà pur troppo.

Lelio. La signora Beatrice merita miglior fortuna.

Corallina. Caro signor Lelio, come si potrebbe fare a far che la mia padrona aprisse gli occhi, e lo mandasse al diavolo?

Lelio. Se la signora Beatrice facesse stima di me, come io faccio stima di lei, troverebbe meco le sue convenienze.

Corallina. Volete che io gliene parli?

Lelio. Sì, ditele qualche cosa; mi farete piacere.

Corallina. Per voi lo farò volentieri, ma per il signor Ottavio non lo farei nemmeno se mi regalasse.

Lelio. Vi ha detto anche lui qualche cosa?

Corallina. Potete immaginarvelo; mi ha detto: parla per me alla tua padrona, che ti donerò due zecchini.

Lelio. Due zecchini? Se non ne ha...

Corallina. Me li ha mostrati. Ma io niente. Per lui no, ma per il signor Lelio sì.

Lelio. (Costei mi vorrebbe mangiar due zecchini). (da sè)

Corallina. (È duro). (da sè)

Lelio. Via dunque, giacchè avete tanta bontà per me, parlatele, e poi saprò il mio dovere.

Corallina. Oh sì, volentieri, piuttosto uno zecchino da lei, che due dal signor Ottavio.

Lelio. Il zecchino vi sarà, parlatele.

Corallina. Sì signore, le parlerò. (freddamente)

Lelio. Ma quando?

Corallina. Uno di questi giorni. (come sopra)

Lelio. Bisogna sollecitare.

Corallina. Così diceva anche il signor Ottavio, e mi poneva in mano i due zecchini, ma io niente.

Lelio. Ma per me, se vi porrò in mano uno zecchino, lo farete?