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IL CONTRATTEMPO 463

nimo del poeta, o per il canone artistico di Carlo Goldoni, che non voleva obbedire alle tirannie degli attori e non aveva rispetto per le prime o per le seconde parti, giudicando onorevoli tutte egualmente, come dichiarò nella prefazione della Castalda (v. vol. VII, 110- III).

Qualche recita sporadica del Contrattempo si nota nel secolo decimottavo: per esempio a Modena nel 1758 (Modena a C. G., Mod., 1907, p. 237), a Venezia nel 1796 (Giorn. dei teatri di Ven.). Dopo lungo e meritato oblio, invano cercò di conciliargli il favore del pubblico la R. Compagnia Sarda nel 1838 (Costetti, La Comp. R. Sarda, Milano, 1893, p. 117), a’ tempi della Romagnoli servetta e della ingenua Ristori. Giustamente passò quasi inosservato ai critici, sebbene G. B. De Rossi, morto appena l’autore, osasse lodarne ai compastori d’Arcadia la «felicità dell’intreccio» e gli facesse perciò posto accanto al Tasso, alla Bottega del caffè, alla Figlia ubbidiente (Del mod. teatro comico ital. e del suo restauratore ecc., Bassano, 1794, p. 107). Di Rosaura si ricordò più tardi Ignazio Ciampi, per notare come «poco meno che non guasta l’intiero ordito, per la caricata semplicità che la veste» (La vita artistica di C. G., Roma, 1860, p. 55). - Non si conoscono traduzioni.

G. O.


Questa commedia fu stampata la prima volta nel 1755 (falsamente ’54) nel t. VIII dell’ed. Paperini di Firenze; e uscì l’anno stesso a Bologna (Corciolani XI) e a Pesaro (Gavelli VIII), nel 1757 a Torino (Fantino-Olzati X). Fu ancora impressa a Venezia (Savioli IV, 1760; Zatta, cl. 2.a, V, ’90; Garbo XV, ’98). a Torino (Guibert-Orgeas Xll, ’73), a Lucca (Bonsignori XXIII, ’90), a Bologna (Luchesini, ’91), a Livorno (Masi XXVI, ’92) e altrove nel Settecento. Il sottotitolo di Chiacchierone diventò qualche volta Chiacchierino. - La presente ristampa seguì il testo più curato del Paperini, ma reca in nota a piè di pagina le scarse varianti delle altre edizioni.