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LA DONNA VENDICATIVA 531

SCENA IV.

Arlecchino ed i suddetti.

Arlecchino. Oe, Corallina... (chiamandola a sè)

Corallina. Che c’è? (s’accosta ad Arlecchino)

Arlecchino. (El sior Lelio). (piano a Corallina)

Corallina. (Zitto). (ad Arlecchino) (Bisogna ch’io vada), (da sè)

Ottavio. Che cosa c’è? (a Corallina)

Corallina. Niente, signore; ora torno.

Ottavio. V’aspetto qui.

Corallina. No, no, è meglio che m’aspettiate nella vostra camera.

Ottavio. Tornate presto, e v’aspetto qui.

Corallina. (Possa star lì, sino che diventi una rovere. Sarà quel che sarà. Bisogna che io parli col signor Lelio). (andando parla da sè)

Ottavio. Arlecchino? (chiamandolo)

Arlecchino. Sior.

Corallina. Ha da venire con me. Vieni. (ad Arlecchino)

Ottavio. Lo voglio io: vieni qui.

Corallina. Ne ho bisogno io: vieni con me.

Ottavio. Maledetto, ti bastonerò.

Corallina. Lasciatelo stare: rabbioso, fastidioso, cattivo. (parte con Arlecchino)

SCENA V.

Ottavio solo.

Scellerato vizio che io ho d’andar in collera sempre! E non mi posso astenere. Almeno dovrei guardarmene quando vi è Corallina. Volevo che Arlecchino chiamasse Rosaura; ma Corallina ha da servirsene lei. Pazienza. Anderò io a chiamarla. Voglio vedere quel che ha da essere di costei. Con Florindo no; con Lelio nemmeno. Che cosa ho a fare di quest’impiccio in casa? Voglio maritarmi. Se la potessi cacciare in un ritiro... Voglio dirglielo colle buone. È meglio che vada io ne’ camerini di