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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VII.djvu/452

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436 ATTO PRIMO

Beatrice. Son una donna onorata.

Ottavio. Non mi mangiate, vi dico. (alterato)

Beatrice. Ecco lì, subito alza la voce.

Ottavio. E voi niente.

Beatrice. Io sono in casa mia, posso dir quel che voglio.

Ottavio. Ed io... ed io... me n’andrò.

Beatrice. Andate.

Ottavio. Sia maladetto.

Beatrice. Maladetto voi.

Ottavio. Brighella. (chiamano)
Beatrice. Arlecchino.

SCENA IX.

Brighella, Arlecchino e detti.

Brighella. La comandi.

Arlecchino. Son qua.

Ottavio. Andiamo via. (a Brighella)

Beatrice. A letto. (ad Arlecchino)

Brighella. Vólela che impizza1?

Ottavio. No. Andiamo. Schiavo suo. (parte con Brighella)

Beatrice. A rotta di collo.

Arlecchino. Vólela el lume?

Beatrice. Voglio il diavolo che ti porti. (parte)

Arlecchino. Oh maladetta! (parte)

SCENA X.

Camera della contessa Rosaura con lumi.

La Contessa Rosaura con un libro in mano, poi Corallina.

Rosaura. Ah! pazienza. (siede, e legge)

Corallina. Signora padrona, avete sentite le ore?

Rosaura. Sì, le ho sentite.

  1. Vuole (ella) che accenda? V. vol. II, 228 n. a.