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LA SERVA AMOROSA 291

SCENA XII.

Altra camera con letto chiuso dal cortinaggio, tavolino e lume.

Ottavio sul letto chiuso1, che non si vede;
Beatrice apre l’uscio ed entra.

Beatrice. Signor Ottavio. Signor Ottavio. Qui non c’è nemmeno. Povera me! Che me l’abbiano condotto via? Parmi vedere... (5’accosta al letto da una parte) Eccolo nel letto bello e vestito. Si sarà addormentato. Voglio destarlo, ritrovar questa carta, e concludere il testamento. Signor Ottavio; ehi, signor Ottavio; signor Ottavio2... (scuotendolo) Oh me infelice! Che sia morto? Signor Ottavio, signor Ottavio; pare morto senz’altro. Un accidente l’avrà colpito. Oh che colpo! Oh che caso! Oh mia disgrazia! È morto prima di far testamento.

SCENA XIII.

Il Notaio e detti.

Notaio. Ebbene, signora, l’ha ritrovata questa scrittura?

Beatrice. Non la trovo.... Ma, non si può far senza?

Notaio. Se non si trova, faremo senza. Si ricorda ella precisamente la somma della sua dote?

Beatrice. Sì signore seimila scudi.

Notaio. Bene, metteremo seimila scudi; giacchè ella ha piacere che col testamento si confermi questa sua dote, lo faremo; basta che il signor Ottavio me lo dica in voce.

Beatrice. Il signor Ottavio è nel letto.

Notaio. Che fa? Dorme?

Beatrice. Ho paura ch’egli abbia male.

Notaio. Mal grave?

Beatrice. Piuttosto; ma per far testamento saremo a tempo.

Notaio. Non gli sarebbe già venuto qualche accidente?

  1. Pap. aggiunge: dalla canterella.
  2. Pap. aggiunge: dico... Signor Ot..ta..vio..