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LA SERVA AMOROSA 293


mi ha fatto dopo il matrimonio, ho paura non sia fatta a dovere, e mi preme di confermarla col testamento.

Lelio. Buona sera, signora madre.

Beatrice. Figliuolo mio, dove siete stato sinora?

Lelio. A fare all’amore colla signora Rosaura.

Beatrice. Con lei veramente?

Lelio. Sì signora, con lei.

Beatrice. Dove?

Lelio. Sotto le sue finestre.

Beatrice. Vi ha ella parlato dalla finestra?

Lelio. Non era alla finestra, ma passeggiava per camera. La serva mi ha veduto, e l’ha avvertita ch’io sospirava.

Beatrice. Eh scioccherello! Con quella non vi è da sperare; vi mariterò io.

Lelio. Ho veduto entrare Florindo in casa del signor Pantalone.

Beatrice. Peggio!

Lelio. Sarei rimasto lì ancora; ma l’accidente ha fatto, che dando l’acqua ai fiori, mi hanno bagnato da capo a’ piedi.

Beatrice. Non ve ne accorgete che vi disprezzano, che si burlano di voi?

Lelio. Eh! giusto! Vorrei dar la buona sera al signor padre, e andarmene a letto.

Beatrice. Avete finito di dargli la buona sera.

Lelio. Perchè?1 Beatrice. Perchè il vecchio sta per morire.

Lelio. Signora madre, quando muore qualcheduno, non si piange?

Beatrice. Sicuro. E bisognerà che anche noi ci mettiamo a piangere.

Lelio. Quando?

Beatrice. Quando veranno le visite a condolersi.

Lelio. Quando ho da piangere, avvisatemi.

  1. Segue nell’ed. Paper.: «Perchè il vecchio o è morto, o sta lì per morire. Lel. Voglio vederlo, va al letto, lo scuote, poi ritorna. Poverino! è morto senz’altro. Beatr. Mi sarò liberata da quel tedio. Potrò maritar voi nobilmente e dopo forse rimaritarmi ancor io. Lel. Volete il terzo marito? Beatr. Perchè no? Lel. Bella cosa, se anch’io potessi prender tre o quattro mogli! Beat. Averete occasione di benedir vostra madre. Se non mi fossi rimaritata con questo vecchio, non avremmo lo stato che abbiamo. Lel. Signora madre, quando ecc.».