Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, VIII.djvu/421

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si vedano le note del Mazzoni ai Mém.es di Goldoni (Fir., Barbera, 1907, pp. 378-9, 384), Più che le Poesie liriche (Lucca?, 1753), o i poemetti sulle stagioni (Ven., 1756), o le tragedie (fra cui un Conte di Essex, Ven. 1764), ricorderemo i molti suoi canti in onore del commediografo, che si trovano sparsi nel famoso cod. Cicogna (già Swajer) 2395 del Museo Civico Correr. Carlo Gozzi lo derise nella Tartana e nella Marfisa, ma l’ebbe a giudicare «niente censurabile sull’ottimo suo carattere e costume» (Magrini, I tempi ecc. di C. Gozzi., Benevento, 1883, p. 290).

G. O.


Questa commedia uscì la prima volta nel 1754, nel t. VI dell’ed. Paperini di Firenze; e l’anno stesso fu ristampata a Bologna (Pisarri, IX e Corciolani, IX) e a Pesaro (Gavelli, VI), e nel ’56 a Torino (Fantino - Olzati, VIII). Corretta dall’autore ricomparve nel t. X (1768?) dell’ed. Pasquali di Venezia; e si ritrova ancora nelle edd. Savioli (X, ’73) e Zatta (ci. 2a, VIII, ’91) di Venezia, Guibert - Orgeas (X, ’73) di Torino, Bonsignori (XIII, ’89) di Lucca, Masi (XXV, ’92) di Livorno e in altre del Settecento. - La presente ristampa ebbe a modello il testo più curato del Pasquali, ma reca in nota a piè di pagina le varianti e in Appendice le scene modificate delle edizioni precedenti. Le note segnate con lettera alfabetica appartengono al commediografo.