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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/13

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Flaminia, Clarice, Eleonora, Ottavio, Florindo, Lelio, Argentina, Brighella. Poi il Signor Giammaria dalla Bragola.

La Scena rappresenta una sala, ove i Comici sogliono ragunarsi.

All’alzar della tenda si trovano tutti i Personaggi in scena, e si sente batter le mani per il Teatro, solito accoglimento che suol fare l’udienza ai Comici la prima sera che si riapre il Teatro.

Flaminia. Che cos’è questo strepito?

Ottavio. Io giudico che il popolo batta le mani per l’impazienza di veder la commedia.

Flaminia. L’ora non mi pare tanto avanzata. Le persone nei palchi non saranno ancora venute.

Ottavio. La sollecitudine di chi vien presto, non ha niente che fare col comodo di chi vien tardi. Ciascheduno pensa per sè; e compatisco assaissimo chi s’inquieta.

Argentina. E pure, prima che si dia principio, dovranno aspettare un quarto d’ora almeno.

Florindo. Certamente: mancano ancora il Pantalone, il Dottore ed il Traccagnino.

Brighella. E anca mi bisogna che me vada a vestir da Brighella.

Ottavio. Via, spicciatevi, caro amico. Gli altri, quando verranno, saranno belli e vestiti.

Brighella. Aspetto l’abito, no i me l’ha1 ancora portà. Son vegnù via de casa stordido senza parlar, e senza saver dove che me andassea.

  1. Questo personaggio era nuovo; non aveva più recitato in Venezia2.
  1. Nel testo: l’han.
  2. Giuseppe Angeleri, n. a Milano d’onesta famiglia, appena quarantenne, morì all’improvviso in patria nel Luglio seguente, mentre recitava in una commedia di Goldoni, vestito del suo abito di brighella. V. Mémoires di C. G., P. II, c. 22; Fr. Bartoli, Notizie istoriche de’ comici italiani ecc., Padova, 1782; e L. Rasi, I comici italiani, Firenze, vol. I, 1897. A lui succedette sul teatro di S. Luca il bolognese Antonio Martelli.