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LA CAMERIERA BRILLANTE 297


al vero, senza alcuna difficoltà. Perchè dunque non succederà lo stesso di quattro amanti, che come noi hanno figurato nella commedia?

Pantalone. Mo perchè lori...

Argentina. Tant’è, la commedia è finita. Abbiamo ad essere tutti eguali: o tre matrimoni, o nessuno.

Pantalone. O tre, o nissun? Cossa diseu, putti?

Flaminia. L’ultima scena della commedia mi ha persuaso.

Clarice. Ed a me sono piaciute le ultime parole del signor Florindo.

Florindo. Che volete ch’io dica? Maritarmi voglio sicuramente, e voglio vivere a modo mio; tutto quello ch’io posso fare, si è soffrir qualche cosa da una consorte che non è nata villana.

Ottavio. Ed io, trovando in vostra figlia i sentimenti d’una eroina, la preferisco a cento dame che mi sospirano.

Argentina. Ed io son certa, che il signor Pantalone confermerà le nozze del signor Anselmo, perchè la serva del signor Anselmo è la cara Argentina del signor Pantalone.

Pantalone. Sì; tutto quel che ti vol; farò tutto. Za che anca vualtri sè contenti, sposeve col nome del cielo; e ringraziè Arzentina, che a forza de barzellette, de bone grazie, col so spirito, col so brio, la s’ha contentà ela, la v’ha contentà vualtri, e poi esser che la me fazza contento anca mi.

Ottavio. Veramente Argentina è una Cameriera Brillante.

Argentina. Sì signori, io non mi picco di essere nè tanto virtuosa, nè tanto fiera; ma un poco di spirito l’ho ancor io per regolarmi nelle occasioni. Ho sposato un vecchio, e son certa che alcuni diranno che ho fatto bene, alcuni diranno che ho fatto male. Chi dirà: povera giovine! con un vecchio? È sagrificata. E chi dirà: bravissima. Un vecchio? la tratterà da regina. Alcuni diranno: non le mancherà il suo bisogno. Alcuni altri: poverina! digiunerà. Qualche ragazza mi condannerà, e qualchedun’altra averà di me invidia; e tante e tante, che hanno