Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, X.djvu/320

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voce sì fiero, e con parole sì veementi e pesate, che imprime nel cuore del giovine Milord la trepidazione e il rispetto. Ad un tale obbietto hanno risposto sì dottamente i miei difensori, che io non potrei dire se non quello fu da essi già detto; hanno veramente fatta l’anotomia del cuore umano; hanno esaminata per ogni verso la passione del Milord e del Filosofo, ed hanno provato che ambidue non potevano operare diversamente. Che aveva a fare il Filosofo? Fuggir vilmente? difendersi col bastone? chiamar aiuto? No, doveva valersi della filosofia, e questa gli suggerì sul momento la stima ed il rispetto che aveva Milord della sua riputazione, gli suggerì che un momento irragionevole poteva esser corretto da un raggio sollecito di ragione, ed aiutò le parole collo strepito della voce, il che per ragion fisica può introdurre un subito turbamento nella macchina dell’assalitore ed arrestarlo per un momento, sicchè l’altro se ne approfitti e incalzi la forza dell’invettiva. Abbiamo un caso simile nella vita di Molier scritta da Mons. Grimarest. Molier levò dalla compagnia di una donna Comica il celebre Mons. Baron, per averlo nella sua truppa. La femmina disperata per sì gran perdita, andò alla casa di Molier, entrò nella di lui camera; dopo averlo pregato invano, lo caricò di rimproveri, e finalmente cacciò una pistola per ammazzarlo. Egli era a sedere, non fece che alzarsi, e caricando imperiosamente la voce, con un solo rimprovero gli riuscì disarmarla e di farla piangere. Non si difese, non chiamò gente, non si avventò contro dell’inimica; Moliere era filosofo, conosceva i cuori umani, e il forte e il debole delle passioni; l’intrepidezza avvilisce gli animi trasportati, ed ecco il caso del mio Filosofo. Non parlo delle altre critiche; sono troppo leggiere. Pregherò soltanto il lettore, che veduta non avesse rappresentare questa Commedia, considerare un po’ bene l’artifizio ond è composta la scena in cui si rappresenta l’azione. La Scena è stabile, ma in una sola scena vi si ritrovano cinque scene, e in cinque differenti luoghi si fa l’azione nel medesimo tempo, e molti parlano di varie cose fra loro opposte, senza che uno disturbi l’altro; ma vi è la ragione per quei che parlano e per quei che tacciono. Questa scena, e questo modo diverso di condurre gli attori, mi ha