Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu/123

Da Wikisource.

117

L'AUTORE

A CHI LEGGE.1


Q

UASI tutti gli anni sull’ultimo del carnovale ho usato di dare al pubblico una Commedia per il paese nostro, di stile e di carattere veneziano. La Putta Onorata, la Buona Moglie, i Pettegolezzi delle Donne, le Donne gelose ed altre ancora si possono leggere nei dieci Tomi della mia edizione primiera2. Pareva che nella Compagnia novella3 non ci fossero i personaggi adattabili a tal linguaggio, ma l’esperienza ha dimostrato il contrario, mentre in questa delle Massare, ed in altre ancora, posteriormente composte, sono mirabilmente riusciti. Anzi questa, che ora pubblico colle stampe, è più veneziana delle altre finora esposte, e tanto particolare a questa Nazione, che difficilmente può essere altrove intesa, e nei suoi costumi, e nei suoi sali goduta. Chi mai può persuadersi fuori di qui, che l’acqua sia un capitale così prezioso, che comprisi a danaro contante4, e vadasi mendicando da chi non ne ha alle case che per ventura ne sono più provvedute?

L’uso de’ fornai che vanno per la città avvisando col loro fischio alle case l’ora di fare il pane, per infornarlo a suo tempo, è cosa specialissima del paese. Tale è parimenti la costumanza delle serventi ordinarie dette comunemente Massere5, di avere la giornata di libertà in occasione del carnovale; ed è un divertimento singolare de’ giovanotti di questa città trattenersi in divertimento con questa sorta di gente. Moltissime altre cose sparse si veggono per la Commedia, le quali abbisognano di spiegazione per l’intelligenza

  1. La prefazione che segue uscì in testa alla commedia, nel l. IV (1758) dell’ed. Pitteri di Venezia.
  2. Alludasi all’ed. Paperini di Firenze.
  3. Intendesi del teatro Vendramin di S. Luca.
  4. Nei frequenti periodi di siccità, l’acqua trasportavasi a Venezia sulle barche, e vendevasi: così nel rigido inverno del 1755.
  5. Avverto che nell’ed. Pitteri e nella ristampa di Bologna (a S. Tommaso d’Aquino) il titolo della commedia è Massare. Qui l’autore scrive indifferentemente ora massere, ora massare, ma nel corpo della commedia dicesi sempre massere, che è nome più comune e familiare. Massare è nel voc. padovano.