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I MALCONTENTI 313

ma lasciamo da parte le vanità, le grandezze. Piace a voi la campagna? Andremo a goderla insieme in altro tempo, in altro sito, con altra miglior maniera, con parsimonia, moderazione e cervello. Siete più malcontenti? Alla cera mi par di no; mi par di vedervi tutti rasserenati.

Grisologo. Ah signore zio, compatitemi. Voi mi consolate davvero, e se mi assicurate dell’amor vostro, son contentissimo.

Ridolfo. Ed io non posso essere più lieto di quel che sono, se mi recate una sì soave speranza. Cercherò di farmi degno di conseguirla; e ne vedrete gli effetti.

Felicita. Caro signor zio, capisco che dite bene. Voglia il cielo che mio fratello v’ascolti. Di me non temete: son contentissima.

Policastro. Fratello... fratello... Mi fate piangere per l’allegrezza.

Leonide. Anch’io sono quanto gli altri, e più degli altri, contenta. Voglia il cielo che Malcontenti non sieno i spettatori di questa nostra commedia, ma piuttosto vogliano essi renderci consolati con qualche segno della loro allegrezza.

Fine della Commedia.