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410 ATTO SECONDO

sono giunte all’estremo del male o del bene, vuole il destino che si rallentino, forse perchè il cuor nostro non è capace di più, e non ha forza per trattenere fra i limiti il corso delle sue passioni.

Anselmo. Nuora mia carissima, voi parlate assai saggiamente, e pare impossibile che con tali principi possiate poi lasciarvi abbattere sino a tal segno.

Costanza. Tutto soffrirò, signore, ma non la disistima di mio marito. Ch’ei mi rimproveri d’avere arbitrato dei cento scudi, d’avermi arrogato la libertà di fare un’opera, creduta buona, senza il di lui consiglio, gli do ragione, mi pento d’averlo fatto, e non cesserò mai di domandargli perdono; ma che l’aver io ad onesto fine ricevuta nella mia camera la visita d’un uomo, possa farlo sospettare della delicatezza dell’onor mio, è un’offesa grandissima ch’egli mi fa, è un torto che fa a se medesimo, dopo l’essersi chiamato per tanti anni della mia compagnia contentissimo; ed è un sospetto di tal conseguenza, che terrà lui sempre inquieto, e produrrà nell’animo mio la più dolorosa disperazione.

Anselmo. No, signora Costanza, non dite così, che così non ha da essere, e così non sarà. Mio figlio potrebbe dire lo stesso di voi, che avete sospettato della sua buona fede, per aver egli ricevuto nella sua camera quella donna. Vi siete ambidue innanzi di me chiariti. L’ha egli ricevuta per civiltà, l’avete fatto voi per una spezie di convenienza. Anzi, per dirvela qui fra voi e me, che nessuno ci sente, dal discorso vostro sincero e leale si raccoglie che voi vi siete lasciata persuadere a ricevere il signor Raimondo per un poco di curiosità, prevenuta da un falso sospetto che la di lui moglie vi dovesse dar ombra, e voi per questa parte, scusatemi, siete stata la prima ad offendere il caro vostro marito, che non è capace, no, di scordarsi di voi, del dover suo, della sua coscienza, per le frascherie del mondo. Orsù, tutto dee essere terminato. Voi avete depositato nelle mie mani le gioje. Farà lo stesso Fabrizio, che mi ha promesso di farlo, e qui me le recherà egli