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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1911, XII.djvu/79

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IL CAVALIER GIOCONDO 73
Marianna.   Venga qui mio figliuolo.

((Il servitore parte)
Marchese, ho già risolto.
Marchese.   Davver? me ne consolo.
Marianna. Ma s’ei negasse andarci, s’ei disperar mi fa?
Marchese. Usate con il figlio la vostra autorità.
Marianna. Ridurmi a questo segno non so senza tormento.
Marchese. Sta la rovina vostra nel vostro pentimento.
Marianna. Eccolo. Poverino! Da lui mi staccherò?
Marchese. Eh, fatevi coraggio.
Marianna.   Ah, non resisterò.

SCENA II.

Rinaldino e detti.

Rinaldino. Da me che cosa vuole la mia signora madre?

Marianna. Udite, Rinaldino, voi non avete padre;
Tenervi al fianco mio non vo’ più lungamente:
Mi converrà lasciarvi.
Rinaldino.   Non me n’importa niente.
Marchese. Sentite? (a donna Marianna)
Marianna.   Si risponde così alla madre vostra?
Rinaldino. Dei schiaffi mi faceste testè veder la mostra.
Se il ben che mi voleste, non mi volete più,
Di prendermi le busse non son sì turlulù.
Marchese. Lo sentite? (a donna Marianna)
Marianna.   La mano di genitrice amante.
Quando percuote il figlio, d’ogn’altra è men pesante.
Rinaldino. Mani sentite ancora non ho sul viso mio.
Sian pesanti o leggieri, schiaffi non ne vogl’io.
Marchese. Bene, quand’è così, senza di me restate;
Ritornerò alla patria, ingrato.
Rinaldino.   E quando andate?
Marchese. Merita certamente che gli portiate affetto.
(a donna Marianna)