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LO SPIRITO DI CONTRADIZIONE 141
Gasperina. S’io non te ne volessi, sempre non cercherei

L’occasione, il pretesto, d’essere dove sei.
Volpino. Senti quel che ti ho detto; te lo confermo ancora.
Sarò tuo, se lo brami.
Gasperina.   Per me, non vedo l’ora.
Volpino. L’ho detto al padron vecchio, che mi vuol bene assai,
E a rendermi contento disposto io lo trovai.
Gasperina. Alle padrone ancora non dissi il mio pensiero;
Ma quando lo sapranno, saran contente, io spero.
Volpino. La signora Cammilla sarà condiscendente;
Quell'altra è che comanda: dirlo conviene a lei.
Gasperina. Contraria in questa cosa temerla io non dovrei.
Tutti di lei si lagnano; pare una donna inquieta,
Io con me la ritrovo affabile e discreta.
Il debole conosco; vuol esser secondata.
Ed io fin da principio quest’arte ho praticata.
Col ghiaccio e colla neve, nel verno ancor più crudo,
S’ella mi dice è caldo, rispondole ch’io sudo.
E allor che nell’estate arde la terra e il cielo,
S’ella sostien che è freddo, fingo sentire il gelo.
Così della signora l’animo ho guadagnato;
E ogni favor che ho chiesto, non mi fu mai negato.
Tante volte mi ha detto, che per ricompensarmi
Del mio fedel servigio pensava a collocarmi;
E che se un’occasione il ciel mi concedeva.
Una discreta dote ancor mi prometteva.
Volpino. A lei quando lo dici?
Gasperina.   Anche oggi, se vuoi.
Volpino. Prepariamo la tavola, che parlerem dopoi.
(vanno a pigliare una tavola ch’è indietro, e la tirano innanzi.)
Gasperina. Se mi dà cento scudi, parmi una cosa onesta.
Volpino. Sono pochi per altro... Vado a pigliar la cesta.
(entra per prendere l’occorrente)
Gasperina. Cento scudi in danari, e in mobili altri cento:
Sembrami che Volpino dovrebbe esser contento.