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LO SPIRITO DI CONTRADIZIONE 147
Volpino.   Leviam la tavola. Non le badar.

(a Gasperina, portando la tavola dov’era prima)
Dorotea.   Canaglia.
Gasperina. La ringrazio, signora, del titol che mi ha dato, (parte)
Volpino. Son povero figliuolo, ma giovine onorato. (parte)
Dorotea. Tutti son miei nemici, tutti contro di me.
Anche la serva ingrata; ma so ben io il perchè.
L’esempio dei padroni rese quel labbro ardito.
Sì, di tutti i disordini è causa mio marito.
Egli seconda il padre per i disegni sui;
Voglio ch’ei me la paghi; mi sfogherò con lui.

Fine dell’Atto Secondo.