Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XV.djvu/371

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tanto nell’animo di chi legge si può istillare il decoro, il buon esempio, l’amor dell’onesto e della giustizia distributiva. La Commedia che io presento a V. E. avea più dell’altre bisogno di quest’aiuto in un discorso preliminare; essa abbonda piuttosto di Personaggi viziosi, corretti bensì, come merita il loro tristo costume, ma non in grado d’istruire e confortare gli animi alla virtù. Questa lettera, con cui ragiono ad un Cavalier virtuoso, farà il miglior effetto sul cuore de’ leggitori, una parte de’ quali si vergognerà di non saperlo imitare, e l’altra parte prenderà norma e coraggio per seguire le di lui gloriose pedate. Vegga dunque, Eccellenza, quanti beni Ella fa in una volta, permettendomi benignamente di porre il nome suo venerabile in questi fogli. Ella fa bene al Pubblico, e fa bene a me: al Pubblico, che, sua mercede, si edifica; a me, che posso con questo mezzo gloriarmi di essere, quale ossequiosamente mi dico

Di V. E.



Umiliss. Devotiss. Obbligatiss. Servidore

Carlo Goldoni.