Vai al contenuto

Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1912, XV.djvu/554

Da Wikisource.
546 ATTO QUINTO
Policarpio. Che dici?

Moschino.   Il mio cappello è vecchio e logorato,
E son senza quattrini.
Policarpio.   E il zecchin?
Moschino.   L’ho mangiato.
Policarpio. Guidon, prendine un altro.
Moschino.   (Buona testa vi vuole).
(da sè)
Policarpio. Narrami quel che sai.
Moschino.   Ecco in poche parole.
Il conte d’Altomare nella notte passata
Venne da donna Barbara...
Policarpio.   Cosa fu?
Moschino.   L’ha sposata.
Policarpio. Sposar la mia figliuola? Di notte in casa mia?
Moschino. Ecco qui la padrona. (in alto di partire)
Policarpio.   Dove vai?
Moschino.   Vado via. (parte)

SCENA XI.

Don Policarpio, poi donna Petronilla.

Policarpio. Altro che darla al Duca! E se mia moglie il sa?

Io non lo dico certo.
Petronilla.   Signore, eccomi qua.
Parlato ho ai miei parenti, parlato ho a più persone,
E tutti unitamente mi han detto che ho ragione.
E senza che facciamo altre caricature,
Al Cavalier si sposi.
Policarpio.   Bene, si sposi pure.
Petronilla. L’accordate anche voi?
Policarpio.   Io sono indifferente.
Petronilla. Cosa può dire il Duca?
Policarpio.   Oh! non può dir niente.