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Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVI.djvu/486

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480 ATTO TERZO
Statevi zitta, siate benedetta:

Finalmente non storpiano gli inchini.
Lasciate che a ballare mi rimetta,
Tanto ch’io possa escir la prima volta;
Se madama vuol dir, non le diam retta.
Cozzar coi muriccioli, è cosa stolta:
Facciam nostro interesse, mamma cara,
E a me lasciate dimenar la polta.
Lucrezia. La tavola ho veduto si prepara:
Andiam dunque cogli altri in compagnia.
Oh, la necessità gran cose impara. (via)
Rosina. Il motivo non sa la madre mia,
Che mi ha fatto restar. Son giovinetta,
Il gran mondo non so che cosa sia;
Ma quando occorre, sono anch’io furbetta. (via)

Fine dell’Atto Terzo.