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218 ATTO PRIMO


il vostro sesso ed il vostro mestiere. Scusatemi se vi parlo con libertà; io son uomo sincero. Non desidero niente da voi, nè dalla vostra liberalissima compiacenza. Faccio del bene generalmente. Me ne compiaccio, mi diverto nel medesimo tempo. Stimo chi merita, sono amico di tutti, e particolarmente della brava, eccellente e compiacente signora Lucrezia. (salutandola con un risetto parte)

SCENA XI.

Lucrezia sola.

Oh, che ti venga il fistolo. Che protettore sguaiato! Per quanto si tenti, sta forte allo scongiuro; se vado alle Smirne, troverò là di quelli che si fanno un merito ad essere liberali. È vero che nella musica non sono ancora valente, ma in altro genere non la cedo a nessuno; so obbligare con grazia, so unire l’onestà alla compiacenza, e so pelare la quaglia senza farla gridare. (parte)

Fine dell’Atto Primo.