Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1913, XVII.djvu/38

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30 ATTO PRIMO

Roberto. Mi sarà carissima la vostra compagnia (ma più quella delle sue nipoti).

Flamminia. (Anderò io, sorella, non v’è bisogno che voi venghiate). (ad Eugenia)

Eugenia. (Anzi ci voglio venire).

Flamminia. (Se arriva il signor Fulgenzio...)

Eugenia. (Che importa a me, che mi trovi col forastiere?) O questa è bella! Va egli a spasso con sua cognata? Voglio ancor io trattare con chi mi aggrada. (da sè, e parte)

Flamminia. (Gran testa originale è costei). (parte)

Fabrizio. Vada, signor Cavaliere, s’accomodi.

Roberto. Mi prevalerò delle vostre grazie. (in atto di partire)

Fabrizio. Eh favorisca.

Roberto. Che mi comandate?

Fabrizio. Oggi avrà la bontà di restare a mangiar una cattiva zuppa con noi.

Roberto. Oh questo poi...

Fabrizio. Oh, non c’è risposta.

Roberto. No certo.

Fabrizio. Per sicurissimo.

Roberto. Ne parleremo.

Fabrizio. Mi dà parola?

Roberto. Contentatevi...

Fabrizio. Mi dà parola?

Roberto. Non so che dire.

Fabrizio. Compatirà la miseria, ma sentirà un paio di piatti, che i simili non li avrà la tavola dell’Imperadore, e saranno fatti dalle mie mani.

Roberto. Non posso ricusare le vostre grazie. (Egli ingrandisce tutte le cose, ma credo che non si dia un pazzo più grande di lui). (parte)