Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1914, XIX.djvu/117

Da Wikisource.

LE AVVENTURE DELLA VILLEGGIATURA 107


Brigida. Da voi? L’ha bevuta anche da noi.

Tita. E se vi dicessi, che l’ha bevuta anche da noi?

Brigida. Buon prò faccia al signor dottore.

Paolino. Questa mattina farà probabilmente lo stesso giro.

Beltrame. Per questa mattina no, perchè non c’è a Montenero. È andato a fare una visita in Maremma, e non vi tornerà fin domani.

Brigida. Che vuol dire, che voi non siete andato con lui?

Beltrame. Sono venuti a prenderlo con sedia e servitore, ed ha lasciato me in custodia di suo figliuolo.

Brigida. Di quello sciocco del signor Tognino?

Tita. Sì, sciocco! È un certo sciocco! Fa l’amore da disperato colla signora Rosina.

Brigida. Colla nipote della signora Costanza?

Beltrame. Sì, è vero. L’hanno tirato giù ben bene. Coll’occasione che il signor dottore suo padre fa il servente alla signora Costanza, egli si è attaccato alla nipote.

Brigida. Davvero, raccontatemi...

Paolino. Vien gente.

Tita. Andiamo via.

Brigida. Andiamo, andiamo in giardino; vo’ saper la cosa com’è.

Paolino. Cose belle. (parte)

Tita. Cose solite. (parte)

Beltrame. Frutti di gioventù! (parte)

Brigida. Avventure della campagna. (parte)

SCENA IV.

Ferdinando in abito di confidenza, poi un Servitore.

Ferdinando. Ehi! chi è di là? Chi è di là? Non c’è nessuno? Che dormano ancora tutti costoro? Ehi, chi è di là?

Servitore. Comandi.

Ferdinando. Che diavolo, s’ha da sfiatarsi per aver un servitore.

Servitore. Perdoni.

Ferdinando. Portatemi la cioccolata.