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154 ATTO TERZO


Filippo. Oh! in materia di questo poi, mia figlia non è una frasca.

Vittoria. Io non dico diversamente. Ma so bene che alla tavola, dove ora si gioca, non si fa che parlare di questa cosa, e vedendo che sono tutti e due spariti....

Filippo. Spariti?

Vittoria. Mancano tutti e due, e non si sa dove siano.

Filippo. Cospetto! cospetto! Cosa dice il signor Leonardo?

Vittoria. Mio fratello è andato in traccia di loro.

Filippo. Se scopro niente... Se me ne accorgo... Vo’ andare in questo momento... Ma ecco il signor Leonardo, sentiremo qualche cosa da lui.

SCENA VI.

Leonardo e detti.

Leonardo. Signor Filippo, mi fareste il piacere di permettermi che io scrivessi una lettera?

Filippo. Accomodatevi. Là vi è carta, penna e calamaio.

Vittoria. (Mi pare torbido. Vi dovrebbero essere delle novità).

Filippo. Ditemi un poco, signor Leonardo, sapete voi dove sia mia figliuola?

Leonardo. Sì, signore. (accomodandosi al tavolino)

Filippo. E dov’è?

Leonardo. Giù in sala. (come sopra)

Filippo. E dov’è stata finora?

Leonardo. Era andata a visitar la castalda, che la notte passata ha avuto un poco di febbre. (come sopra)

Filippo. E con chi è andata?

Leonardo. Sola.

Filippo. E andata sola?

Leonardo. Sì, signore.

Filippo. Non è andato il signor Guglielmo con lei?

Leonardo. E perchè il signor Guglielmo doveva andare con lei? Non può andar sola dalla castalda? E se aveva bisogno di compagnia, non c’era io da poterla servire?