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IL RITORNO DALLA VILLEGGIATURA 279

Brigida. È di là col suo signor padre. (a Leonardo)

Guglielmo. Amico. (salutando Leonardo)

Leonardo. Schiavo suo. (a Guglielmo, bruscamente) Domandatele se mi è permesso di riverirla. (a Brigida)

Brigida. Sì, signore, la servo. Perdoni: Paolino non è ancor ritornato?

Leonardo. No, non è ancor ritornato.

Brigida. Compatisca. Quando ritornerà?

Leonardo. Volete andare, o non volete andare?

Brigida. Vado, vado. (Oh! quest’è bella! Preme anche a me quanto possa premere a loro). (parte)

Leonardo. Siete molto sollecito a venir a complimentare la signora Giacinta.

Guglielmo. Fo il mio dovere.

Leonardo. Non siete nè si attento, nè sì polito verso la vostra sposa.

Guglielmo. Favorite dirmi in che cosa ho mancato.

Leonardo. Non mi fate parlare.

Guglielmo. Se non parlerete, sarà impossibile ch’io vi capisca.

Leonardo. L’avete veduta la signora Giacinta?

Guglielmo. Non, signore. Volea rivenda, e non mi è stato ancora permesso. A voi non sarà negato l’accesso; onde vi supplico, col mezzo vostro, far ch’io possa esercitar con lei il mio dovere.

Leonardo. Signor Guglielmo, quando pensate voi di concludere le nozze con mia sorella?

Guglielmo. Caro amico, io non credo che un matrimonio fra due persone civili s’abbia a formare senza le debite convenienze.

Leonardo. Ma perchè intanto si differisce di sottoscrivere il nuzial contratto?

Guglielmo. Questo può farsi qualunque volta vi piaccia.

Leonardo. Facciamolo dentro d’oggi.

Guglielmo. Benissimo....

Leonardo. Favorite di andar dal notaro a renderlo di ciò avvisato.