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150 ATTO SECONDO

Cotterie. Non deggio abusarmi della libertà che mi concedete. (a Filiberto)

Filiberto. (Ho capito). Giannina, sentite una parola. (la chiama)

Giannina. Che mi comandate? (si accosta a Filiberto)

Filiberto. (Non istà bene che una fanciulla si trattenga in mezzo a due innamorati. Per causa vostra non si possono dire due parole). (piano a Giannina)

Giannina. (Oh! se ne hanno dette bastantemente). (piano a Filiberto)

Filiberto. (E voi le avete sentite?) (piano a Giannina)

Giannina. (Hanno però parlato modestamente), (piano a Filiberto)

Filiberto. Via, se avete qualche cosa da dirle. (a Cotterie)

Cotterie. Non mancherà tempo, signore.

Filiberto. Badate a me, voi. (a Giannina)

Costanza. (Assicuratemi almeno dell’affetto vostro). (piano a Cotterie)

Cotterie. (Compatite, madamigella...). (piano a Costanza)

Giannina. (Tossisce forte.)

Cotterie. (Sono imbarazzatissimo).

Costanza. Possibile ch’io non possa trarvi di bocca un sì, ti amo? (forte, che tutti sentono)

Giannina. Quante volte volete ch’ei ve lo dica? Non ve lo ha confermato in presenza mia? (a Costanza, con sdegno)

Filiberto. Non ci entrate, vi dico. (a Giannina, con sdegno)

Costanza. Non vi sdegnate, madamigella. A bel vedere, ci manca poco. Serva divota. Addio, signor tenente. (Ha soggezione di quest’importuna). (parte)

SCENA IV.

Madamigella Giannina, Monsieur de la Cotterie e Monsieur Filiberto.

Filiberto. Non mi piace cotesto modo. (a Giannina)

Giannina. Ma, caro signor padre, lasciatemi un po’ divertire. Io che sono lontanissima da questi amori, ho piacere qualche volta a far disperar gli amanti. Finalmente sono io stata quella