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UN CURIOSO ACCIDENTE 151


che ha discoperto le loro fiamme, ed hanno a me l’obbligazione della prossima loro felicità. Possono ben perdonarmi, se qualche gioco mi prendo.

Filiberto. Siete diavoli voi altre donne. Ma verrà il tempo, figliuola, che conoscerete voi pure quanto costino a quei che si amano queste picciole impertinenze. Siete negli anni della discrezione, e al primo buon partito che mi capita per le mani, preparatevi a rassegnarvi. Che dite, monsieur de la Cotterie, parlo bene?

Cotterie. Benissimo.

Giannina. Signor Benissimo, non tocca a lei a decidere, tocca a me. (a Cotterie)

Filiberto. E non vi volete voi maritare? (a Giannina)

Giannina. Se potessi sperare di ritrovar un marito di genio...

Filiberto. Desidero che si trovi di vostro genio. Ma prima ha da essere di genio mio. La dote che io vi destino, può farvi degna di uno dei migliori partiti d’Olanda.

Giannina. Lo stesso può dire il padre di madamigella Costanza.

Filiberto. Vorreste mettere monsieur Riccardo a confronto mio? Vorreste voi paragonarvi alla figliuola di un finanziere? Mi fareste uscir dai gangheri. Non ne vo’ sentire di più.

Giannina. Ma io non dico...

Filiberto. Non ne vo’ sentire di più. (parte)

SCENA V.

Madamigella Giannina e Monsieur de la Cotterie.

Cotterie. Ah! Giannina mia, siamo sempre in peggiore stato che mai. Quant’era meglio non fare il passo che avete fatto!

Giannina. Chi mai potea prevedere, che mio padre si volesse impegnare a tal segno?

Cotterie. Non veggo altro rimedio, che un mio improvviso allontanamento.

Giannina. Questa viltà non me l’aspettava.

Cotterie. Ho da aderire alle nozze di madamigella Costanza?