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IL VENTAGLIO 429

Crespino. E quello che gli avete risposto?

Giannina. Matto.

Crespino. Giannina, finite con questo matto, che farò da matto da vero. (minacciando)

Giannina. Ehi ehi! (con serietà, poi cangia tuono) Ma credete voi che il signor Evaristo abbia della premura per me?

Crespino. Non so niente.

Giannina. E ch’io sia così bestia per averne per lui?

Crespino. Non so niente.

Giannina. Venite qua, sentite. (dice presto presto) Il signor Evaristo è amante della signora Candida, e la signora Candida lo ha burlato e vuol sposare il signor Barone. E il signor Evaristo è disperato, è venuto a sfogarsi meco, ed io lo compassionava per burlarmi di lui, ed egli si consolava con me. Avete capito?

Crespino. Nè anche una parola.

Giannina. Siete persuaso della mia innocenza?

Crespino. Non troppo.

Giannina. Quando è così, andate al diavolo. Coronato mi brama. Coronato mi cerca. Mio fratello gli ha dato parola. Il signor Conte mi stimola, mi prega. Sposerò Coronato. (presto)

Crespino. Adagio, adagio. Non andate subito sulle furie. Posso assicurarmi che dite la verità? Che non avete niente che fare col signor Evaristo?

Giannina. E non volete che vi dica matto? Caro il mio Crespino, che vi voglio tanto bene, che siete l’anima mia, il mio caro coccolo, il mio caro sposino. (accarezzandolo)

Crespino. E cosa vi ha donato il signor Evaristo? (dolcemente)

Giannina. Niente.

Crespino. Niente sicuro? niente?

Giannina. Quando vi dico niente, niente. (Non voglio che sappia del ventaglio, che subito sospetterebbe).

Crespino. Posso esser certo?

Giannina. Ma via, non mi tormentate.

Crespino. Mi volete bene?

Giannina. Sì, vi voglio bene.